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Ridley  Scott è talmente bravo nel suo lavoro di regista che ogni volta che  sforna un film i risultati sono strepitosi. Chi non conosce Alien, Blade Runner, Thelma & Louise o Il gladiatore?  È impossibile non saperli! Il suo è un cinema costituito da frammenti  di inconfondibile stile che sono entrati di diritto e con merito nella  lunga storia del cinema. È vero, l'andamento è stato talvolta  incostante, ma il ritmo, le invenzioni e le riletture di questo grande  cineasta, cullato negli anni Ottanta e padre del "director's cut"  (ovvero della versione del regista generalmente destinata a home video e  dvd), hanno letteralmente conquistato l'intera umanità, con un consenso  generale di pubblico e critica che difficilmente si è mai visto per  altri autori. Anche perché Scott ha dimostrato nei numerosi anni di  carriera, di saper ben destreggiarsi coi più disparati generi  cinematografici: dal peplum al noir, dalla fantascienza alle storie  drammatiche, miscelandoli e imponendo il suo marchio di fabbrica. Un giovane artista Figlio di un impiegato, agnostico e fratello del regista Tony Scott, Ridley scopre il cinema a cinque anni, vedendo Il cigno nero di Henry King.  La predisposizione per la pittura lo condurrà a Londra, dove frequenterà il West Hartlepool College of Art, disegnando per il  magazine del college "ARK", e poi il Royal College of Art. Messo  da parte il pennello, ipotizza un futuro come regista teatrale, ma poi  opta per il cinema iscrivendosi alla Film School della Royal Art College  of Art, lavorando nel frattempo per la BBC come disegnatore. Nel 1965,  gira in 16 mm Boy and Bicycle, un home video di 25 minuti che fa  interpretare al fratello Tony e al padre. Finite le riprese e la prima  fase di montaggio, lo presenta al British Film Institute che gli da la possibilità di perfezionarlo e condurlo a termine. Nel 1964, si sposa  con la giornalista Felicity Heywood dalla quale divorzia dopo la nascita  di due figli (i registi di videoclip Jake e Luke Scott). Ci sarà poi  un'altra unione nella sua vita, quella con la produttrice Sandy Watson  che darà alla luce l'attrice Jordan Scott e durerà dieci anni, dal 1979  al 1989.

Terminati  gli studi, lavora per tre anni alla BBC come scenografo, quindi come  regista, occupandosi di alcune puntate del serial poliziesco Z-Cars,  passando poi alla Indipendet Television per la serie The Informer. Nel  primi anni Settanta, fonda con Ivor Powell (collaboratore agli effetti  speciali per Stanley Kubrick)  la Ridley Scott Associates, una società che in una decina d'anni è  stata in grado di produrre 2000 spot pubblicitari. Da qui parte il suo  eclettismo cinematografico.

Qui nasce la sua vera formazione.L'esordio e i grandi successi Prima di esordire nel 1977 con I duellanti, ambientato nell'epoca Napoleonica e recitato da Keith Carradine e Harvey Keitel,  ha lavorato a tre progetti mai conclusi: un noir, un film sugli scontri  fra cattolici e protestanti nell'Inghilterra del 1605 e un fantasy  incentrato su Mago Merlino, prediligendo poi il filone cappa e spada che  gli ha permesso di vincere un premio per la migliore opera prima al  Festival di Cannes e un David di Donatello come miglior film straniero. Ma  si impone all'attenzione di critica e pubblico con uno dei capolavori  del cinema, un film che unisce l'horror alla fantascienza e che ha avuto  il merito di lanciare un nuovo filone, oltre che una nuova attrice (Sigourney Weaver). Alien,  la storia di un gruppo di astronauti diventati la preda di un alieno  parassita, è considerato una vera e propria opera d'arte, innovativa,  capace visivamente di stupire e spaventare. Un film riuscito che spinge  il regista a proseguire la sua opera di "fusione di generi", mischiando  nel 1982 il noir con la fantascienza e portando a compimento una delle  pellicole più belle della storia del cinema: Blade Runner con Harrison Ford e tratta un romanzo di Philip K. Dick.  Filosofico, esistenzialista e allo stesso tempo intrigante, il film è accolto inizialmente male dalla critica e dal pubblico, ma  successivamente verrà rivalutato con grandi elogi.

Nel 1985, si cimenta con il fantasy realizzando il flop Legend con Tom Cruise, che però spinge Enya a dedicargli una canzone "Aldebaran". Segue il giallo Chi protegge il testimone (1987), con uno degli attori preferiti da Ridley Scott: Tom Berenger. La pellicola passa inosservata e, dopo un anno di pausa, si ripresenta con un altro poliziesco: Black Rain: Pioggia sporca (1989) con la coppia Michael Douglas-Andy Garcia,  che ha invece un ottimo successo di pubblico. Con l'arrivo degli anni  Novanta, lavora alla trasposizione cinematografica del romanzo di Richard Matheson "Io sono leggenda", ma il progetto non sarà mai terminato.

Fondatore con il fratello Tony degli Shepperton Studios, nel 1991 produce e realizza un altro piccolo gioiello del cinema, Thelma & Louise,  con cui si aggiudica ben cinque nomination all'Oscar (fra cui quella  per la miglior regia), vincendo invece quella per la miglior  sceneggiatura. La storia delle fuggitive, interpretate da Geena Davis e Susan Sarandon, che si immolano per un ideale femminile, volando con la loro auto nel Gran Canyon, lascia al mondo intero l'amaro in bocca. Piccola discesa e nuova ascesa Comincia qui, un periodo di calo nella qualità: 1492 - La conquista del Paradiso (1992), Albatross - Oltre la tempesta (1994) e Soldato Jane  (1997) sono bei film, ma che non hanno la stessa intensità dei  precedenti. Anche le sue scelte come produttore fanno fiasco e  cancellato il progetto di dirigere la pellicola Hot Zone (con Robert Redford e Jodie Foster) che doveva raccontare la scoperta del virus ebola, si rifà splendidamente firmando la pellicola premio Oscar Il gladiatore (2000), seguito poi dal più oscuro Hannibal (2001) e dal bellico Black Hawk Down, altra nomination all'Oscar come miglior regista. Compagno dell'attrice e presentatrice costaricana, Giannina Facio  (in Italia famosissima per la trasmissione "Emilio" su Italia 1), che  diventa la sua attrice feticcio a partire dal 2000, Ridley Scott viene  nominato "sir" dalla Regina d'Inghilterra nel 2003 e, due anni più  tardi, firma Le crociate con Orlando Bloom, Eva Green e Liam Neeson.

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Un buon successo, anche se non graffiante. La sua filmografia continua con il segmento Jordan nel film corale All the Invisible Children (2005), la commedia Un'ottima annata (2006) con Russell Crowe (che aveva già diretto in Il gladiatore) e il gangsteristico American Gangster (2007). Di nuovo prosegue la sua collaborazione con Crowe nel 2008 con Nessuna verità, che vede la presenza anche di Leonardo DiCaprio, e nella nuova versione di Robin Hood (2010). Si trova poi impegnato in numerosi altri progetti tra cui gli attesissimi Prometheus (2012), The Counselor (2013) e il possibile seguito di Blade Runner. Un'altra lotta sarà quella che si troverà ad affrontare Matt Damon in Sopravvissuto - The Martian  (2015), film di fantascienza che racconta l'avventura su un pianeta  alieno di un astronauta sopravvissuto (ma creduto morto dal suo  equipaggio).

 

ll  bello delle pellicole di Ridley Scott sta tutto negli scontri finali  che decretano chi è il vero vincitore della storia e chi invece il  perdente. Una lotta che nelle sue pellicole è continua e serrata, a  partire dalla bella Ripley contro l'alieno, da Thelma e Louise contro  una società maschilista e da Harrison Ford contro gli androidi.Un  combattimento che è insito nell'umana esistenza come condizione  dell'uomo e che aumenta continuamente, capolavoro dopo capolavoro. Per  Ridley, siamo tutti guerrieri, insomma.

REGISTA:

ALIEN COVENANT

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